Il Panettone, portabandiera dei prodotti in pasta lievitata di qualità eccelsa ottenuti con la millenaria tecnica della fermentazione spontanea, è uno dei vanti dell’artigianato panario e dolciario.
La sua storia, costellata di aspetti leggendari, ne fa coincidere la creazione con l’amore sbocciato tra due milanesi: il nobile Ughetto degli Altellani e Adalgisa – ragazza di eccezionale bellezza – glia d’un fornaio. Per conquistare anche i favori del padre della giovane, Ughetto si fece assumere nella di lui bottega dove diede subito dimostrazione di grande creatività. Di particolare successo si rivelò un suo tipo di pane, arricchito con burro, uova, zucchero e uva passa; in pratica l’antenato del Panettone moderno.
Per gustare il Panettone come merita e apprezzarne la straordinaria fragranza e morbidezza, è indispensabile portarlo prima alla temperatura ambiente di circa 20°C. Solamente allora il Panettone svela per intero tutte le sue caratteristiche. Una buona tazza di caffè o di tè sono sue ottime accompagnatrici, ma è con un calice di Moscato d’Asti che si celebra il migliore degli accostamenti.
Il Marchio di garanzia di qualità è stato creato dalla Società mastri panettieri-pasticcieri-confettieri del Cantone Ticino (SMPPC), per distinguere il Panettone artigianale.
Obbliga chi ha acquisito il diritto a farne uso, a rispettare i parametri collocati nell’apposito regolamento, che impone di utilizzare (valori minimi, attualmente superati da vari produttori): 50% di burro, 40% di tuorlo e il 70% di miscela di frutta (scorza d’arancia e di cedro candite e uva passa) per rispetto al peso della farina.